Aziende

Rispettare la norma in caso di neo-assunti

Come destinare il proprio TFR

All’atto di stipula del contratto di lavoro il lavoratore è tenuto a scegliere come destinare il proprio TFR.
Per i lavoratori assunti dopo il 31 dicembre 2006 la scelta deve essere espressa mediante apposito modulo, denominato “Modulo TFR 2”, il quale serve per dichiarare all’atto dell’assunzione come dipendente se il lavoratore intende:
-    Percepire il trattamento di fine rapporto che matura mensilmente alla fine del rapporto di lavoro, lasciandolo in azienda;
-    Versare tutto o parte del TFR ad un fondo di previdenza complementare.

Il modulo una volta compilato datato e firmato va consegnato all’azienda insieme a copia del modulo di adesione al fondo di previdenza complementare se la scelta ricade in tale opzione.

Nel caso in cui il lavoratore non compili il modulo possono realizzarsi due situazioni:
-    Mancata compilazione entro sei mesi: l’azienda ha l’obbligo di versare il TFR al fondo di previdenza complementare stabilito dal CCNL o  - in assenza - al fondo pensione indicato dalla legge, ovvero il Fondo Cometa. La scelta di versare il TFR ad un fondo pensione è irreversibile nel senso che non si può più decidere di conservare il TFR in azienda;
-    Destinazione del TFR in azienda: la scelta di lasciare il TFR in azienda è reversibile, nel senso che in qualsiasi momento il lavoratore può cambiare idea e decidere di versarlo ad un fondo di previdenza. 

Per comprendere se conviene lasciare il TFR in azienda oppure destinarlo ad un fondo pensione occorre introdurre il regime fiscale applicabile ad ognuna di queste due scelte, in particolare: 
-il TFR in azienda: non viene tassato subito, ma quando si riceverà come liquidazione al termine del rapporto di lavoro. Il regime fiscale al quale è sottoposto è la “tassazione separata” ad aliquota media degli ultimi 5 anni ovvero tassazione minima al 23%.
-il TFR nel fondo pensione: non viene tassato subito ma al momento della richiesta della prestazione pensionistica con una tassazione che varia da un minimo del 9% ad un massimo del 15%. 

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